Se crescere in azienda significasse restarsene seduti alla scrivania per più tempo possibile, lavorare si ridurrebbe a un atto privo di qualsiasi scintilla vitale. Non è così!
La propria evoluzione professionale si basa sul saper orientare le proprie energie verso un percorso chiaro e personalmente soddisfacente.
Oggi i ruoli si trasformano più velocemente delle job description, e chi sa investire sulle competenze giuste ha molte più possibilità di fare la differenza. Secondo il World Economic Forum, entro il 2027 quasi la metà delle competenze richieste cambierà, e sei lavoratori su dieci dovranno aggiornarsi. Non è un allarme, ma una grande opportunità per chi ha voglia di mettersi in gioco.
Ecco, in sintesi, le tappe fondamentali per compiere un serio percorso di crescita professionale.
1. Fare il punto sulle proprie competenze
Guardare al proprio futuro è importante, ma prima di farlo è necessario uno specchio.
Mettere nero su bianco ciò che sappiamo fare, i risultati ottenuti e le aree di miglioramento è il primo passo per capire dove andare. Non serve un elenco infinito: bastano poche voci chiare, da confrontare con ciò che l’azienda cerca per i ruoli a cui aspiriamo.
Iniziamo col chiedere un feedback, non solo a un responsabile ma anche a un collega che stimiamo umanamente e professionalmente: in questo modo potremo accelerare questo processo, ponendo in evidenza punti di forza e debolezza che da soli non saremmo in grado di cogliere.
2. Definire obiettivi concreti
Un avanzamento di carriera non si ottiene mai per caso: è il risultato di obiettivi concreti e, soprattutto, misurabili.
Affidarsi alla logica degli obiettivi SMART (specifici, misurabili, realistici, temporizzati) è un buon riferimento. Ad esempio: “Entro sei mesi desidero diventare referente di un progetto trasversale, migliorando del 15% un indicatore aziendale”.
In questo modo potremo muovere i nostri passi lungo un cammino chiaro e ben illuminato, senza brancolare nel buio rischiando di disperdere tempo, energie e risorse aziendali.
3. Investire sulla formazione
Una regola antica ma tutt’oggi più che valida recita: “Nessuna crescita è possibile senza apprendimento”.
Non si tratta solo di corsi o certificazioni, ma anche un progetto sfidante, l’affiancamento a un collega senior o la partecipazione a un workshop possono fare la differenza. Ricordiamo sempre che la pratica è la migliore maestra, come insegna il modello 70-20-10: impariamo soprattutto facendo, in parte osservando e in parte studiando.
L’importante, quindi, è avere un piano formativo che combini esperienza diretta, relazioni e studio.
4. Rendere visibile il proprio contributo in azienda
Il valore non va solo creato, ma anche mostrato. Sarà, infatti, chi occupa i vertici apicali dell’azienda a rendere possibile il nostro avanzamento di carriera.
Ricordiamo, quindi, di portare i risultati nelle riunioni, condividere un documento chiaro dopo un progetto o farci avanti per iniziative trasversali (senza il timore di sbagliare!): questi rappresentano tutti modi per far sapere all’azienda che ci siamo e che contribuiamo in maniera concreta al suo sviluppo.
Il marketing, in questo senso, insegna: è sempre la visibilità che apre le porte a nuove opportunità!
5. Sapere individuare e chiedere le risorse adatte
Crescere significa anche riuscire ad ottenere strumenti adeguati: tempo, dati, budget, affiancamento.
Non si tratta di “premi”, ma di condizioni necessarie per raggiungere gli obiettivi stabiliti.
Saperle chiedere, motivandole con chiarezza e ben sapendo che si tratta di strumenti essenziali anche per la crescita dell’azienda, è parte integrante del nostro percorso di avanzamento professionale.
6. Gestire gli ostacoli
Come nelle più belle storie a lieto fine, non mancheranno difficoltà.
Mancanza di tempo, ruoli poco chiari, assenza di mentori o scarsa esperienza con nuove tecnologie sono individuabili tra gli ostacoli più frequenti.
Niente paura, ognuno di essi può essere affrontato con strategie semplici ed efficaci: dividere un obiettivo in azioni piccole e gestibili, esercitare responsabilità informali anche senza titolo, chiedere appuntamenti brevi ma regolari a un collega esperto, sperimentare strumenti digitali di supporto.
Ciò che conta è non fermarsi alla prima barriera, ma affidarsi a quegli slanci vitali che sempre ci consentono di approdare al livello successivo.
7. Capire quando è tempo di cambiare
Se dopo confronti sinceri non emergono possibilità di crescita, è giusto guardarsi attorno. Le aziende che favoriscono la mobilità interna riescono a trattenere i dipendenti quasi il doppio del tempo rispetto alle altre. Ma se non esistono spazi, è meglio cercarli altrove piuttosto che restare bloccati. Crescere significa anche avere il coraggio di cambiare contesto.
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Come abbiamo visto, pianificare la carriera è un viaggio fatto di obiettivi, formazione e scelte consapevoli.
Proprio parlando di scelte, la prima e più importante è trovare la realtà professionale adatta perché in grado di valorizzare le nostre competenze e rispondere ai nostri desideri.
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